I legamenti crociati anteriori
Indice
1. Introduzione
2. I legamenti crociati anteriori
2.1 Funzione e anatomia dei legamenti crociati anteriori
2.2 Meccanismo delle lesioni
2.3 Diagnosi
2.4 Terapie
2.4.1 Artroscopia del ginocchio
2.4.2 Terapia della rottura dei legamenti crociati anteriori
2.4.2.1 Procedimento conservativo
2.4.2.2 Procedimento operativo
2.4.2.3 Riprese video postoperatorie
2.4.2.4 Informazioni di fisioterapia per pazienti dei legamenti crociati anteriori
2.4.2.4.1 Schema di terapia successiva per la fisioterapia stazionaria dopo l’intervento di plastica ai legamenti crociati anteriori (con la tecnica semitendinosus/gracilis double loop)
2.4.2.4.2 Schema di terapia successiva per la fisioterapia stazionaria dopo l’intervento di plastica ai legamenti crociati anteriori (con la tecnica semitendinosus/gracilis double loop)
Informazioni sulla fisioterapia sono già reperibili nel capitolo:
2.4.2.3 Riprese video postoperatorie:
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2.4.2.4 Informazioni di fisioterapia dopo l’intervento di plastica ai legamenti crociati anteriori:
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Schema della reabilitazione ambulatoriale:
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Reabilitazione fisioterapeutica:
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1. Introduzione
Conformemente al numero crescente di persone che praticano dello sport aumenta di continuo anche il numero delle lesioni sportive. Insieme agli infortuni stradali le lesioni sportive sono la causa più frequente di lesioni dei legamenti articolari del ginocchio. Negli incidenti sportivi il ginocchio è generalmente l'articolazione più colpita. L'osso, la cui struttura di base si rompe soltanto in caso di forze che agiscono in modo violento, nelle lesioni tipiche sportive è colpito meno spesso. Molto più spesso subiscono danni da sovraccarico le parti molli dell'articolazione del ginocchio, come i legamenti crociati anteriori e laterali, che sono responsabili per la stabilità, i menischi, che aumentano la corrispondenza dell'articolazione ed i tendini e la relativa borsa mucosa, che creano il processo attivo del movimento.
La cartilagine dell'articolazione, che riveste l'osso dell'articolazione con uno strato di scorrimento ed è responsabile della mobilità senza sfregamento e dell'elasticità dell'articolazione, rappresenta un'altra struttura che può essere danneggiata sia in maniera acuta che cronica. Le articolazioni del ginocchio sono particolarmente soggette a lesioni. Ciò dipende, da una parte, dal fatto che l'uomo, da un punto di vista evolutivo, si regge soltanto "da poco" su due gambe. Dall'altra, un'altra causa per la crescente frequenza di lesioni del ginocchio sta nel fatto che negli ultimi anni lo sport dilettantistico è aumentato rapidamente. Accanto ai tipi di sport classici come il calcio, la palla a mano, l'hockey su giaccio, il ginocchio è esposto a pericolo anche in quei tipi di sport senza impatto con l'avversario come lo sci, il tennis, ma anche il ballo.
Ai tipi di sport classici si aggiungono tipi di sport sempre più estremi che tendono a procurare lesioni (per esempio lo snowboard, il pattinaggio in linea, la montain bike) che stanno diventando sempre più popolari. Nei tipi di sport tradizionali l'aumentare delle esigenze di allenamento (per esempio, durante le partite di calcio giocatori dilettanti ambiziosi devono percorrere di corsa distanze che pochi anni fa venivano raggiunte soltanto dai calciatori professionisti) e delle esigenze di equipaggiamento, può comportare un rischio di infortuni maggiore. Così, per esempio, nello sci un miglior equipaggiamento comporta discese più rapide e pertanto con maggior rischio di infortuni. Inoltre, gli scarponi da sci proteggono meglio l'articolazione tibia-tarsale e spostano gli infortuni all'articolazione del ginocchio.
Con il miglioramento dell'equipaggiamento e l'aumento della velocità, sull'apparato di posizione e movimento operano forze di grado superiore che non sempre vengono tollerate e possono comportare gravi lesioni come, per esempio, la rottura dei legamenti crociati anteriori.
2. I legamenti crociati anteriori
La rottura dei legamenti crociati anteriori è una lesione grave. Nel mondo dello sport, alcuni anni fa una tale lesione significava quasi sempre la fine della carriera. Grazie a conoscenze sempre migliori dell'anatomia, della fisiopatologia e della biomeccanica dell'articolazione del ginocchio, a strumenti sempre più perfezionati e alle moderne tecniche operatorie, come anche grazie alla cura differenziata successiva, oggi i pazienti possono essere resi nuovamente abili allo sport.
2.1 Funzione e anatomia dei legamenti crociati anteriori
L'articolazione del ginocchio deve assolvere due compiti difficilmente conciliabili. Da una parte deve assicurare la massima stabilità, dall'altra la massima mobilità. Per il raggiungimento di questo scopo il ginocchio umano dispone di diverse strutture, per esempio della muscolatura (stabilizzazione attiva) che guida il ginocchio in modo dinamico nella vita di tutti i giorni come anche nello sport stabilizzando attivamente, cioè con una tensione più o meno intensa della muscolatura delle cosce, così come di "strutture passive", che garantiscono la stabilità sotto condizioni sia dinamiche che statiche.
Tra le strutture passive si contano i menischi, i legamenti laterali, la capsula, il rivestimento di cartilagine delle superfici articolari e, come pilastro portante centrale dell'articolazione del ginocchio, i legamenti anteriori e posteriori.I legamenti crociati anteriori sono formati da due fasci di legamenti, quello anteromediale e quello posterolaterale. I legamenti crociati anteriori sono composti nella parte principale di tessuto connettivo rigido (collagene di tipo I, collagene di tipo III). Si trovano al centro dell'articolazione del ginocchio e rappresentano un collegamento tra il femore e la tibia (vedi figura 1).
(Figura 1): vista frontale di un'articolazione del ginocchio sinistro con rappresentazione dei legamenti crociati anteriori e della parte distale del femore. Per una visione migliore, la patella, la muscolatura e la capsula articolare sono stati rimossi. Sono chiaramente riconoscibili i fasci di fibre dei legamenti crociati anteriori.
La funzione principale dei legamenti crociati anteriori è quella di assicurare la gamba alla coscia ed evitare uno spostamento in avanti. Questo compito viene assolto nella maniera più efficiente dalla flessione dell'articolazione del ginocchio di 20°-30°. I legamenti crociati anteriori non hanno soltanto una funzione meccanica di stabilizzazione, come si presumeva in precedenza. Come oggi è noto, i legamenti crociati anteriori posseggono, assieme alle funzioni meccaniche, anche delle funzioni sensibili.
Nei settori di contatto tra i legamenti e l'osso (settore di inserimento) e della pelle che ricopre il legamento (sinovia) sono localizzati dei recettori nervosi che forniscono al sistema nervoso informazioni sulla posizione dell'articolazione del ginocchio e sulla rigidità dei legamenti crociati anteriori. Queste informazioni vengono ritrasmesse alla muscolatura dell'articolazione del ginocchio. Degli studi hanno mostrato che dopo la rottura dei legamenti crociati anteriori l'innervazione della muscolatura dell'estremità colpita, specialmente degli estensori dell'articolazione del ginocchio, subisce dei disturbi. Ciò si manifesta in un indebolimento della muscolatura e in disturbi del coordinamento, nel senso che i pazienti con una rottura dei legamenti crociati anteriori hanno chiaramente maggiori difficoltà a percepire la posizione dell'articolazione del ginocchio.
2.2 Meccanismo delle lesioni
Il modello tipico di lesione consiste in un improvviso e forte movimento rotatorio verso l'esterno della gamba con flessione contemporanea del ginocchio (tipico per esempio quando si rimane impigliati con la punta del piede durante una corsa o quando si inforca con la punta dello sci una porta dello slalom). In questo caso le ginocchia vengono piegate, la gamba viene improvvisamente rotata con forza verso l'esterno a causa della leva per esempio dello sci. Nei nuovi tipi di sport come lo snowboard, il pattinaggio in linea o la mountain bike si hanno però lesioni derivanti anche da altri meccanismi. Esistono pertanto diversi meccanismi che portano alla rottura dei legamenti crociati anteriori.
Generalmente una lesione del legamento avviene quando i nostri riflessi protettivi entrano in azione troppo tardi. Cioè, la stabilizzazione attiva dell'articolazione del ginocchio attraverso la sua muscolatura ha bisogno di un determinato tempo di reazione (circa 0,13 secondi) per compensare con la tensione dei muscoli le forze agenti sul ginocchio. In caso di infortuni sportivi, si verifica un'azione "veloce" e intensa (0,05 secondi) mentre il meccanismo di difesa azionato dai riflessi dei tendini e dei muscoli arriva troppo tardi. Pertanto tutta l'intensità della forza esterna agisce immediatamente sui legamenti che non la reggono. Spesso sono però coinvolte anche altre strutture dell'articolazione del ginocchio. In particolare possono essere coinvolti i legamenti laterali, i menischi, le strutture della capsula articolare e la cartilagine. Un'importante lesione concomitante ad una rottura dei legamenti crociati anteriori è rappresentata dalla lesione della struttura posteriore laterale dell'articolazione del ginocchio (cosiddetta instabilità posterolaterale). Questa lesione è importante perchè spesso non viene diagnosticata, ma può essere responsabile di un'instabilità residua in caso di operazione di successo. Le rotture dei legamenti non avvengono in base al principio "tutto o niente". In relazione alla forza agente i danni risultano più leggeri o più gravi.
2.3 Diagnosi
Dopo una lesione recente l'articolazione si riempie per lo più di sangue, a cui segue una marcata tumefazione dell'articolazione del ginocchio. La tumefazione ha come conseguenza l'impossibilità di una flessione/estensione completa dell'articolazione del ginocchio.
Nella maggior parte dei casi l'articolazione del ginocchio lesionata è dolorante, ma in singoli casi può succedere che una rottura dei legamenti crociati decorra senza dolori avvertibili, specialmente quando avviene durante una competizione sportiva, in cui lo sportivo è esposto a stress e distratto.
La maggior parte dei pazienti lamenta una sensazione soggettiva di instabilità nell'articolazione del ginocchio colpito (cosiddetto "giving way"). Ha una sensazione di insicurezza in quanto, non potendo più stabilizzare sufficientemente l'articolazione del ginocchio a causa della mancata funzione dei legamenti crociati, in determinati movimenti il ginocchio si piega in modo non controllabile per il paziente (cosiddetto fenomeno "pivot shift").
La diagnosi della rottura dei legamenti crociati anteriori viene effettuata clinicamente. Accanto a domande precise al paziente sullo svolgimento dell'infortunio, alla valutazione dello stato dei disturbi (tumefazione, dolori, sensazione di instabilità), una visita accurata da parte del medico in base a determinati metodi di esame conduce alla diagnosi. La diagnosi può essere fatta con precisione in base alla aumentata capacità di spostamento della gamba rispetto alla coscia in rapporto alla parte opposta, a un arresto morbido dei legamenti crociati (cosiddetto test positivo di Lachmann), e con un test positivo pivot-shift secondo Macintosh (cosiddetto segno del punto di rotazione-scivolamento). Per l'attendibilità della diagnosi si hanno oggi a disposizione diversi metodi.
La radiografia convenzionale è oggi uno standard diagnostico. Maggiormente usata per escludere delle fratture dell'articolazione del ginocchio che per dimostrare una rottura dei legamenti crociati. Una punzione dell'articolazione è indicata in caso di forte tumefazione del ginocchio traumatizzato, in primo luogo per rimuovere il versamento di sangue e pertanto per alleggerire l'articolazione del ginocchio. In secondo luogo, la punzione fornisce informazioni sul tipo di lesione; se il medico fa uscire sangue pulito dall'articolazione del ginocchio, una lesione dei legamenti crociati è molto probabile, se oltre al sangue si trovano anche coaguli di grasso, allora è da presumere una lesione ossea.
2.4 Terapie
2.4.1 Artroscopia del ginocchio
L'artroscopia diagnostica del ginocchio (immagine riflessa del ginocchio) è un'operazione che viene eseguita sia in anestesia parziale che in anestesia totale. Il paziente può seguire tutto l'intervento sul video e può essere informato sui referti intraoperatori così come sulla ricostruzione della plastica dei legamenti crociati (figura 2). In questo caso, attraverso tre piccoli tagli della pelle vengono introdotti nell'articolazione una videocamera e due strumenti di lavoro. L'artroscopia ha anzitutto il vantaggio che l'intera articolazione del ginocchio può essere esaminata dal chirurgo. Eventuali versamenti di sangue possono essere drenati e le lesioni trattate immediatamente. Ciò vale in particolare per le lesioni secondarie come le lesioni del menisco, per le quali è molto importante un intervento tempestivo ma vale anche per le lesioni dei legamenti crociati.
(Figura 2): l'artroscopia diagnostica del ginocchio (immagine riflessa del ginocchio). A sinistra l'articolazione flessa del ginocchio e a destra l'immagine video per il chirurgo e il paziente.
2.4.2 Terapia per la rottura dei legamenti crociati anteriori
Nella terapia dei legamenti crociati anteriori si ha anzitutto la scelta tra la terapia conservativa e quella operatoria. La scelta del procedimento dipende in primo luogo dalle ambizioni sportive del paziente, in secondo luogo dall'età del paziente e dal carico nella vita quotidiana e sul lavoro. I risultati clinici della terapia conservativa mostrano nella maggior parte dei casi risultati insoddisfacenti dal punto di vista funzionale, e i pazienti riferiscono una sensazione persistente di instabilità con dolori al ginocchio. Inoltre, la maggior parte dei pazienti sviluppa molto rapidamente cambiamenti degenerativi e lesioni ulteriori dell'articolazione del ginocchio, come per esempio strappi del menisco o altre lesioni dei legamenti.
2.4.2.1 Procedimento conservativo
L'articolazione del ginocchio è generalmente in grado di affrontare la vita quotidiana anche senza legamenti crociati anteriori. Per i pazienti non interessati allo sport agonistico o che praticano complessivamente poco sport, che possono adeguare o ridurre il proprio livello di attività o hanno un'età superiore ai 60-65 anni è indicata la terapia conservativa. L'età biologica del paziente gioca un ruolo importante. In questo caso, si cerca con l'aiuto della fisioterapia, attraverso una ricostruzione mirata della muscolatura e un allenamento del coordinamento, di compensare i legamenti crociati anteriori mancanti. Un'alta motivazione del paziente e la comprensione della necessità di un allenamento regolare sono elementi importanti.
I problemi si presentano quando le forze operanti nelle attività sportive, nella vita quotidiana o professionale non vengono più compensate dalla muscolatura ed il paziente avverte pertanto una instabilità nell'articolazione del ginocchio (cosiddetto "giving way" - cedere dell'articolazione del ginocchio). In questo caso, la terapia andrebbe rimodulata e non si dovrebbe esitare a stabilizzare l'articolazione del ginocchio con una sostituzione in via operatoria dei legamenti crociati anteriori. Oggi si sa che un'articolazione del ginocchio cronicamente instabile conduce ad un ulteriore danneggiamento del menisco e della cartilagine, favorendo così un logoramento precoce dell'articolazione.
2.4.2.2 Procedimento operativo
Nel caso in cui il paziente voglia perseguire le proprie ambizioni sportive, la rottura dei legamenti crociati anteriori è un indicatore per una tempestiva plastica di sostituzione assistita dall'artroscopia. I metodi moderni di fissaggio e sostituzione dei legamenti crociati anteriori permettono un rapido gravame di carico e pertanto, subito dopo l'intervento, fisioterapia, mobilizzazione e carico.
Accanto alla cosiddetta plastica aperta di sostituzione dei legamenti crociati, nella quale attraverso una mini-artrotomia vengono introdotti i nuovi legamenti crociati, la plastica sostitutiva dei legamenti crociati anteriori assistita dall'artroscopia si è oggi affermata come standard nel trattamento operatorio della rottura dei legamenti crociati.
A causa del grande potenziale di reintegrazione dell'impianto dei legamenti crociati nell'articolazione e degli insuccessi nelle sostituzioni protesiche dei legamenti, per la plastica dei legamenti crociati si utilizzano oggi trapianti di tessuto biologico. I trapianti di tessuto biologico sono disponibili come autograft (dallo stesso individuo) o come allograft (da un individuo dello stesso tipo).
Per i trapianti di tessuto cosiddetto autograft possono essere utilizzati il terzo intermedio del tendine patellare, il tendine del semitendinoso e il tendine del quadricipite. A causa del rischio di infezione non usiamo il metodo allograft. Il tendine del quadricipite viene anzitutto utilizzato in un intervento di controllo di lesioni recidive dei legamenti crociati anteriori e in caso di lesioni multiple dei legamenti. Per la scelta del trapianto sono sostanzialmente disponibili due metodi. Al paziente viene prelevato o il terzo intermedio del tendine patellare con due masse ossee (figura 3) o il tendine del semitendinoso gracile (vedi figura 4).
(Figura 3): raffigurazione del terzo intermedio del tendine patellare (al centro) con due masse ossee (ai due lati).
(Figura 4): rappresentazione della zona di prelevamento dei tendini semitendinoso / gracile con una breve incisione.
Il trapianto del terzo intermedio del tendine patellare è diventato molto popolare perchè il tessuto trapiantato ha mostrato un grande elasticità rispetto al carico (cosiddetto ultimate tensile load) di 2376 N (contro i 2160 N dei legamenti crociati anteriori intatti) e un alto grado di rigidità (cosiddetta stiffness) di 620 N/mm (contro i 242 N/mm dei legamenti crociati anteriori intatti) e anche perchè il tessuto trapiantato può essere fissato saldamente con l'aiuto delle due masse ossee.
A causa dei dolori al ginocchio, della debolezza dell'apparato estensore, della diminuita mobilità del ginocchio e del pericolo di una frattura dell'osso padellare negli ultimi anni ha acquisito importanza il trapianto del dei tendini semitendinoso / gracile . I vantaggi di questo trapianto sono innanzitutto la mancanza di dolori al ginocchio dopo l'intervento, e una mobilità dell'articolazione del ginocchio rapida e completa. Inoltre questo trapianto mostra una grande elasticità rispetto al carico di 4108 N (contro i 2160 N dei legamenti crociati anteriori intatti).
Il trapianto dei tendini semitendinoso / gracile mostra pure una rigidità simile ai legamenti crociati anteriori sani, mentre quello del terzo intermedio del tendine patellare è 3-4 volte più rigido. Ciò comporta una minore mobilità dell'articolazione del ginocchio, nel caso di una tensione troppo forte del tessuto trapiantato del terzo intermedio del tendine patellare. E occorre un lungo periodo di tempo per riottenere la mobilità ottimale dell'articolazione del ginocchio. Fino a poco tempo fa gli svantaggi del trapianto dei tendini semitendinoso / gracile erano la mancanza di una fissazione del tessuto trapiantato nell'osso sufficientemente salda e la guarigione lenta dei canali ossei. Grazie al miglioramento del metodo di fissazione attraverso, per esempio, la fissazione Intrafix con la fissazione decentrata dei quattro fasci di tendini nel canale osseo vicino all'articolazione, la plastica sostitutiva dei legamenti crociati con questi tessuti da trapianto è oggi molto affidabile e paragonabile a quella del terzo intermedio del tendine patellare. Esistono addirittura studi recenti che mostrano come il carico massimo dei tendini semitendinoso / gracile trapiantato è di gran lunga maggiore del terzo intermedio del tendine patellare (2422 N contro 1784 N).
L'articolazione del ginocchio viene preparata per l'introduzione dei legamenti crociati mediante l'artroscopia. A questo scopo vengono rimossi i legamenti crociati rotti e operato un canale nella gamba e nella coscia per i "nuovi" legamenti crociati. L'artroscopia permette oggi un posizionamento visuale più preciso del tessuto trapiantato, così da trovarsi nell'iter anatomico (cioè nella posizione dei vecchi legamenti crociati).
I due metodi si distinguono principalmente in relazione alla fissazione del tessuto trapiantato. Nel metodo che usa come tessuto da trapianto il tendine patellare, la fissazione della massa ossea femorale e tibiale avviene ogni volta con una vite di titanio. Questa vite rimane inserita per tutta la vita. Questo metodo è però controindicato in pazienti con dolori femore-patellari preesistenti conosciuti (dolori al ginocchio nel settore della patella, frequenti in pazienti che per motivi professionali lavorano molto sulle ginocchia, per esempio piastrellisti), poiché circa il 10% di questi pazienti lamenta dopo l'intervento dolori persistenti al lato inferiore del polso patellare nella parte di prelievo delle masse ossee. A questi pazienti si raccomanda il secondo metodo descritto sopra, la sostituzione dei legamenti crociati con la cosiddetta technica dei tendini semitendinoso / gracile poiché in questo caso non si presentano quasi mai problemi nella zona di prelievo dei tendini.
Oggigiorno, con i nuovi metodi di fissazione RIGIDFIX® (fissazione della parte femorale, vedi figure 5 e 6) e INTRAFIX® (fissazione della parte tibiale, vedi figure 7-9) si può ottenere una fissazione di base dei tendini semitendinoso / gracile molto buona, così che il paziente può essere mobilizzato e caricato molto rapidamente, come nel primo metodo menzionato con il terzo intermedio del tendine patellare. È importante osservare che oggigiorno i risultati di una plastica di sostituzione dei legamenti crociati anteriori con dei tendini semitendinoso / gracile e con il terzo intermedio del tendine patellare sono identici, ambedue i metodi permettono al paziente con un apparato muscoloso ben riabilitato di fare dello sport agonistico già dopo 6 mesi.
(Figure 5, live) e (figura 6, schematicamente): i nuovi metodi di fissazione RIGIDFIX® (fissazione della parte femorale). Il sistema RIGIDFIX permette una fissazione molto salda del tessuto trapiantato nella circonferenza del canale osseo della coscia con due PLA Cross Pin 3,3 mm X 42 mm diametro/lunghezza, assorbibili in modo biologico.
(Figura 7): il nuovo metodo di fissazione con BIO-INTRAFIX® dei tendine semitendinoso /gracile (fissazione della parte tibiale) permette una rapida riabilitazione con carico crescente.
(Figura 8, schematicamente): il nuovo metodo di fissazione con BIO-INTRAFIX® permette la fissazione nella circonferenza del canale osseo dei singoli tendini semitendinosi e gracili (fissazione della parte tibiale).
(Figura 9, schematicamente): il BIO-INTRAFIX è composto da due elementi riassorbibili (TCP e PLA): una vite e una bussola con materiale BIOCRYL con funzione osteoconduttiva. Questo metodo di fissazione permette una forza di fissazione di 1067 N rispetto a 800 N per una vite di interferenza nel trapianto del tendine patellare.
(Figura 10, referto artroscopico): rottura recente dei legamenti crociati anteriori nel terzo intermedio (a sinistra nell’immagine, **) e dei legamenti crociati posteriori intatti (a destra nell’immagine, *).
(Figura 11, referto artroscopico): plastica sostitutiva dei legamenti crociati anteriori con la technica dei tendini semitendinosi / gracili (***).
2.4.2.3 Riprese video postoperatorie
Nelle successive riprese video è possibile vedere alcuni esempi dopo la plastica di legamenti crociati anteriori assistita dall'artroscopia (Desidero qui ringraziare ancora una volta i singoli pazienti per la gentile concessione):
- Paziente A: 0 giorni dopo la plastica di legamenti crociati anteriori destra assistiti dall'artroscopia con la tecnica dei tendini semitendinoso / gracile: fissazione prossimale al femore con il metodo di fissazione RIGIDFIX® e metodo distale di fissazione BIO-INTRAFIX® alla tibia.
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- Lo stesso paziente A: 2 giorni dopo la plastica dei legamenti crociati anteriori destra assistiti dall'artroscopia con la tecnica dei tendini semitendinoso / gracile: fissazione prossimale al femore con il metodo di fissazione RIGIDFIX® e metodo distale di fissazione BIO-INTRAFIX® alla tibia.
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- Lo stesso paziente A: 4 giorni dopo la plastica dei legamenti crociati anteriori destra assistita dall'artroscopia con la tecnica dei tendini semitendinoso / gracile: fissazione prossimale al femore con il metodo di fissazione RIGIDFIX® e metodo distale di fissazione BIO-INTRAFIX® alla tibia.
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- Paziente B: 4 giorni dopo la plastica dei legamenti crociati anteriori destra assistita dall'artroscopia con la tecnica dei tendini semitendinoso / gracile: fissazione prossimale al femore con il metodo di fissazione RIGIDFIX® e metodo distale di fissazione BIO-INTRAFIX® alla tibia.
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- Paziente C: 4 giorni dopo la plastica dei legamenti crociati anteriori destra assistita dall'artroscopia con la tecnica dei tendini semitendinoso / gracile: fissazione prossimale al femore con il metodo di fissazione RIGIDFIX® e metodo distale di fissazione BIO-INTRAFIX® alla tibia.
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- Lo stesso paziente C: 2 settimane dopo la plastica dei legamenti crociati anteriori destra assistita dall'artroscopia con la tecnica dei tendini semitendinoso / gracile: fissazione prossimale al femore con il metodo di fissazione RIGIDFIX® e metodo distale di fissazione BIO-INTRAFIX® alla tibia.
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- Paziente D: 1 giorno dopo la plastica dei legamenti crociati anteriori destra assistita dall'artroscopia con la tecnica dei tendini semitendinoso / gracile: fissazione prossimale al femore con il metodo di fissazione RIGIDFIX® e metodo distale di fissazione BIO-INTRAFIX® alla tibia. Il paziente può seguire le sue attività sportive senza limitazioni.
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- Paziente E: 2 giorni dopo la plastica dei legamenti crociati anteriori destra assistita dall'artroscopia con la tecnica dei tendini semitendinoso / gracile: fissazione prossimale al femore con il metodo di fissazione RIGIDFIX® e metodo distale di fissazione BIO-INTRAFIX® alla tibia.
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- Paziente F: 6 settimane dopo la plastica dei legamenti crociati anteriori destra assistita dall'artroscopia con la tecnica dei tendini semitendinoso / gracile: fissazione prossimale al femore con il metodo di fissazione RIGIDFIX® e metodo distale di fissazione BIO-INTRAFIX® alla tibia.
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- Paziente G: 1 giorno dopo la plastica dei legamenti crociati anteriori destra assistita dall'artroscopia con la tecnica dei tendini semitendinoso / gracile: fissazione prossimale al femore con il metodo di fissazione RIGIDFIX® e metodo distale di fissazione BIO-INTRAFIX® alla tibia.
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- Lo stesso paziente G: 2 giorni dopo la plastica dei legamenti crociati anteriori destra assistita dall'artroscopia con la tecnica dei tendini semitendinoso / gracile: fissazione prossimale al femore con il metodo di fissazione RIGIDFIX® e metodo distale di fissazione BIO-INTRAFIX® alla tibia.
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- Paziente H: 2 giorni dopo la plastica dei legamenti crociati anteriori destra assistita dall'artroscopia con la tecnica dei tendini semitendinoso / gracile: fissazione prossimale al femore con il metodo di fissazione RIGIDFIX® e metodo distale di fissazione BIO-INTRAFIX® alla tibia.
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- Paziente I: 2 giorni dopo la plastica dei legamenti crociati anteriori destra assistita dall'artroscopia con la tecnica dei tendini semitendinoso / gracile: fissazione prossimale al femore con il metodo di fissazione RIGIDFIX® e metodo distale di fissazione BIO-INTRAFIX® alla tibia.
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2.4.2.4 Informazioni di fisioterapia per i pazienti dopo l’intervento di plastica ai legamenti crociati anteriori
Il reparto d’ortopedia e il team di fisioterapia dell’Ospedale Alta Engadina Le danno il benvenuto.
Con queste informazioni La vogliamo informare su ciò che l’aspetta nei prossimi giorni, sui punti fondamentali del trattamento e di come Lei stesso possa influenzare positivamente il decorso della sua guarigione.
Unendo il nostro impegno possiamo raggiungere un ottimo risultato.
Le auguriamo che l’operazione abbia un buon successo e ci rallegriamo di una buona collaborazione
Il giorno d’entrata
Verso sera passerà da Lei un/una fisioterapista del nostro team. Le saranno poste alcune domande riguardo all’anamnesi del ginocchio. Il Suo ginocchio sarà esaminato riguardo alla mobilità, Le saranno adattate le stampelle e Lei riceverà le prime istruzioni su come si usano e come ci si comporta sulle scale.
In seguito Le saranno spiegati degli esercizi di respirazione che serviranno dopo l’operazione ad un approfondimento della respirazione per evitare delle possibili complicazioni (per esempio una polmonite).
Il giorno dell’operazione
Le sarà adattata una macchina per il movimento (Kinetek), che servirà al mantenimento del movimento. Su questa macchina per il movimento il Suo ginocchio sarà mosso e piegato passivamente (ciò significa che i muscoli devono rimanere rilassati), per un’ora tre volte al giorno. La preghiamo di iniziare lentamente l’aumento dell’angolo di movimento, in modo che non sentirà dolore, ma solo un’elevata tensione che potrà sopportare.
In seguito Le saranno spiegati gli esercizi di respirazione, che Lei dovrà poi ripeterli da solo 5volte ogni ora.
Il 1° giorno dopo l’operazione
Molto importante per l’articolazioni del ginocchio dopo l’operazione è lo stiramento attivo e la contrazione attiva del suo ginocchio. Questo significa che è molto importante che Lei impari a tendere ed ad allenare il muscolo anteriore della coscia (m. quadricipite).
Il/La fisioterapista Le mostrerà diversi esercizi, che vanno eseguiti più volte al giorno. Attraverso questi esercizi Lei acquisterà una sensibilità al ginocchio stabile e una sicurezza nel camminare.
Questo stiramento del ginocchio, il quale ha una grande importanza anche nel camminare, Le sarà menzionato (se necessario) durante diversi esercizi di camminata e Lei verrà anche allenato.
Il 1° giorno dopo l’operazione Lei potrà sedersi e se le forze glielo permetteranno potrà alzarsi per la prima volta con l’aiuto delle stampelle, oppure d’altri mezzi ausiliari, e fare i primi passi (a condizione che la Sua sensibilità nelle gambe sia normale) con carico di circa meta peso del corpo.
Appena riuscirà a controllare il muscolo quadricipide della gamba operata Lei potrà caricare completamente la gamba operata!
La gamba operata sarà fasciata fino all’articolazione del ginocchio, mentre la gamba “sana” fino all’altezza del ginocchio. Ciò serve da appoggio per la circolazione.
Fino al 5° giorno postoperatorio Lei dovrebbe guardare, che la gamba operata rimanga fasciata fino all’articolazione del ginocchio, se cammina e se si siede. Ciò è per evitare dei gonfiamenti.
Il limite del carico (in kg) della gamba operata sarà stabilito dal chirurgo. Il/La fisioterapista La informerà a riguardo e provvederà a darle tutte le istruzioni necessarie. Appena riuscirà a controllare il muscolo quadricipide della gamba operata Lei potrà caricare completamente la gamba operata senza stampelle!!
Il 2° giorno dopo l’operazione
Dopo lo stiramento attivo e la contrazione attiva del suo ginocchio, il piegamento dell’articolazione è anche molto importante. Pieghi la gamba operata più volte al giorno, se possibile senza sentire dolore. Importante è che il tallone rimanga sempre in contatto con la superficie del letto.
Dal 3° giorno dopo l’operazione
Il salire le scale è il nostro prossimo traguardo appena Le sarà tolta l’infusione.
A
Nel salire le scale la gamba non operata fa il primo passo (foto A).
B
Nel scendere le scale la gamba operata fa il primo passo (foto B).
Per raggiungere al più presto una camminata ergonomica analizzeremo più volte il Suo modo di camminare, così da apportarle correzioni personali e sceglierle gli esercizi più opportuni.
Il paziente viene dimesso dall'ospedale solo quando:
-
Riesce a controllare con sicurezza il muscolo quadricipide della gamba operata
- Riesce a camminare con carico completo della gamba operata (ev. con le stampelle)
- Riesce a piegare il ginocchio operato fino ad almeno 120 Gradi di flessione
- Riesce ad estendere il ginoccchio operato completamente
- Riesce a fare le scale
- Riesce a farsi le punture della Fraxiparine (punture per la profilasse contro la trombose, ev. é stata organizzata un'infermiera o un sostituto per questo scopo)
- La fisioterapia postoperatoria
é stato organizzata nei dettagli
- Il paziente ha ricevuto tutti i documenti di uscita e tutte le informazioni necessarie
Documenti di uscita:
- Ricetta per la Fraxiparine (punture per la profilasse contro la trombose per almeno 6 settimane)
- Ricetta per i medicamenti antiflogistici ed antiinfiammatori (per almeno 2 settimane)
- Ricetta per la fisioterapia (almeno 3 volte alla settimana per almeno 6 settimane)
- Direttive sulla reabilitazione del legamento cruciato anteriore
-
Rapporto di uscita
- Rapporto dell'operazione
-
Attestato sull'incapacità lavorativa
- Data per il prossimo appuntamento
Fino a 3 settimane dopo l’operazione, il nostro traguardo è di ridurre il gonfiore del ginocchio, di aumentare la mobilità passiva e di migliorare la stabilità del ginocchio nel modo che la muscolatura anteriore della coscia sia allenata in modo attivo.
Nella 3° e 4° settimana dopo l’operazione il nostro traguardo è di raggiungere il completo sgonfiamento dell’articolazione, la completa mobilità attiva e passiva del ginocchio, attraverso il piegamento e lo stiramento, il carico completo del ginocchio e il miglioramento dell’equilibrio.
Nella 5° e 6° settimana Lei sarà allenata soprattutto sulla tenacia di tutta la muscolatura della gamba. In più Le sarà combinata contemporaneamente una mobilizzazione attiva della gamba operata raggiunta fino ad adesso.
Dalla 7° settimana dopo l’operazione il nostro traguardo è di rinforzare la muscolatura e di raggiungere un’ottima stabilità e coordinazione (per es. nel saltare e saltellare).
Dopo la 12°-24° settimana avviene la reintegrazione nella quotidianità (hobby, lavoro …).
Un allenamento specifico per gare sportive è possibile a partire da questo periodo. Queste attività sono permesse :
Dopo 4 mesi :
corsa, acqua jogging, bicicletta
Dopo 6 mesi :
sci di fondo (classico), nuoto
Dopo 9 mesi :
sci di fondo (skating) sci alpino, snowboard, hockey su ghiaccio, calcio, tennis, pallavolo e pallacanestro
2.4.2.4.1 Schema di trattamento per la fisioterapia in degenza dopo un intervento di plastica ai legamenti crociati anteriori con la tecnica muscolo Gracilis / Semitendinoso Double Loop
Tempo |
Traguardi principali |
Misure fisioterapeutiche |
Giorno |
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Giorno dell’ intervento |
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1° giorno |
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2 ° giorno |
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Dal 3° giorno postoperatorio |
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(*fino al raggiungimento di una buona innervazione del m. quadricipite così come all’abbassamento del gonfiore).
In generale: Queste informazioni riguardano il trattamento di un normale intervento di plastica ai legamenti crociati anteriori. In caso di ulteriori misure operatorie il trattamento verrà adattato dal chirurgo (p.es. suturazione del menisco laterale, interventi alla cartilagine, etc.).
Lesioni acute con un intervento di plastica ai legamenti crociati anteriori devono essere riabilitate in modo veloce e progressivo, invece lesioni croniche si possono riabilitare molto più lentamente. Questo concetto non è conosciuto e non viene applicato da tutti, è quindi importante che sia il paziente che il fisioterapista siano a conoscenza della riabilitazione progressiva veloce dopo una ricostruzione di plastica ai legamenti crociati anteriori dopo una lesione acuta.
2.4.2.4.1 Schema di trattamento per la fisioterapia ambulatoriale dopo un intervento di plastica ai legamenti crociati anteriori con la tecnica muscolo Gracilis / Semitendinoso Double Loop
Guarigione della ferita |
Tempo |
Traguardi principali |
Misure fisioterapeutiche |
Fase-infiammazione : |
Settimana |
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Fase-consolidazione : |
Settimana |
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In aggiunta:
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Settimana |
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In aggiunta:
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Fase-riorganizzazione e ricostruzione : |
Settimana |
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In aggiunta:
Aumento dell’articolazione della caviglia: |
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Settimana |
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*fino al raggiungimento di una buona innervazione del m. quadricipite così come all’abbassamento del gonfiore. |